
La ricerca è stata condotta su 108 consumatori di marijuana, di cui è stata monitorata nel tempo la risposta del cervello a partire dall’inizio dei loro 20 anni. ”Nell’arco di quattro anni – commenta Mary Heitzeg, coordinatrice dello studio – abbiamo osservato una minore risposta alle ricompense monetarie in chi consuma marijuana. Ciò significa che qualcosa che dovrebbe far sentire premiata la maggior parte delle persone, per loro non funziona più. Si può ipotizzare che il sistema della ricompensa venga ‘sequestrato o dirottato’ dalla droga, e che si ha bisogno della droga per sentirsi ricompensati, o che la risposta emotiva di chi ricorre alla marijuana diminuisca”.
La quantità di dopamina, il neurotrasmettitore collegato al piacere e prodotto dall’area del cervello coinvolta nel meccanismo della ricompensa, si riduce infatti nel tempo a causa della marijuana. ”Alcuni credono che la cannabis non dia dipendenza o sia migliore di altre droghe – conclude – ma questo studio dimostra il contrario, perché più la si consuma, e più è difficile smettere”.
